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Prepararsi.

Nel vostro lavoro vi capiterà prima o poi di essere chiamati a presentare qualcosa: una nuova funzionalità del software da sviluppare, o appena rilasciata, il modo migliore di gestire un processo, l’architettura di moda che vi piace di più, insegnare qualcosa in cui siete particolarmente considerati esperti.

Troverete centinaia di testi su come scrivere la presentazione ideale, se usare slide o meno, di quante slide per minuto farla ed un sacco di nozioni accessorie.

Il segreto è farsi un proprio metodo: non vi dico di non leggere i consigli degli esperti, ma ognuno troverà in se stesso le migliori risposte a come e perché vuole comunicare.

Vi ricordo che questo è un blog di opinione: le mie opinioni personali su come si fanno certe cose vengono qui descritte.

Questo comporta che la mia è una ricetta che va bene di certo solo per me: non sono un oracolo e quanto sto per consigliarvi potrete trovarlo un’illuminazione come una stupidaggine.

Ecco i miei punti per prepararmi ad un evento che comporti una presentazione o una lezione frontale classica relatore vs. pubblico.

  • Parlate a braccio: siete probabilmente lì davanti al pubblico in quanto esperti di un particolare argomento. Non siete attori e non siete lì per recitare una sceneggiatura, anche se scritta da voi stessi.
  • Evitate presentazioni con testi esagerati o grafici incomprensibili, usate elenchi di punti semplici e facilmente assimilabili, immagini immediatamente chiare.
  • Usate un linguaggio semplice, non tecnico, e non date per scontate conoscenze che il pubblico può non possedere. Un pubblico di addetti ai lavori potrebbe comunque non essere in grado di apprezzare i vostri tecnicismi più spinti. L’esperto siete voi in fin dei conti.
  • Se dovete affrontare argomenti nodali e non semplificabii ulteriormente, aiutatevi con il massimo dei supporti grafici che trovate e spiegate il tutto come se foste davanti ad un bambino curioso.
  • Nel momento in cui “salite in cattedra” avete perso, cercate una relazione il più empatica possibile col pubblico che vi circonda.
  • Usate, di tanto in tanto, aneddoti della vostra esistenza o frasi ad effetto per mantenere alta l’attenzione del pubblico: chi si annoia difficilmente impara qualcosa.
  • Cercate di risolvere l’argomento che trattate in pochi punti, di frammentarlo in sezioni di pochi minuti, di far progredire l’attenzione dell’ascoltatore dal punto più semplice a quello più difficile tecnicamente, dando però all’inizio le informazioni più generali ed importanti da ricordare.
  • Provate a trasmettere ciò che vi appassiona dell’argomento, spiegandone i punti di forza e quello che vi ha convinto a studiarne le caratteristiche.
  • Fate pause, lasciando al pubblico il tempo di assimilare quanto dite, ricordate che il suono della mitragliatrice è molto monotono, le pause sono importanti quanto le parole.
  • Non siate noiosi: o vi ricorderanno così.

E voi che consigli dareste in questi casi? Fatemi sapere.

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