Oggi trovare il focus per lavorare è stato complicato.
Dopo una notte passata in un incubo sotto i bombardamenti, un risveglio colmo di stanchezza, una mattina a base di caffè ed inquietudine.
L’ambiente che ci circonda ci coinvolge emotivamente: per quanto possiamo avere un atteggiamento cinico o menefreghista.
Evidentemente lo spettro di una guerra vicina a casa nostra, mi ha coinvolto nel subconscio più di quanto pensassi.
Stamattina sulle prime ho fatto un’enorme fatica: concentrarmi mi era impossibile. Allora ho seguito un vecchio trucco: il task più noioso.
Abbiamo tutti nella todo list quel task noioso, per niente importante, a lungo rimandato.
Non ha nulla di emozionante: non serve ragionarci sopra, nulla di concettuale, si può fare lasciando fare alle mani gli automatismi a cui sono abituate.
Questi task narcotici non li farei mai con la mente sveglia.
Funzionano però come una cura durante l’inquietudine. Non serve molta concentrazione, spesso sono cose ripetitive e fatte migliaia di volte.
Nel mio caso ho configurato un webserver nginx, installato i certificati https, node, mongo, pm2, le solite cose.
Finito il task noioso il cervello si era tranquillizzato e messo nella condizione di lavorare, nonostante la stanchezza, a qualcosa di più sensato.
Lavorare oggi lo ritenevo molto importante: non perché dovevo, potevo mollare tutto ed andare al mare.
Era importante perché quell’inquietudine notturna, si sarebbe ripresentata più cosciente di giorno.
E infatti ora, mentre scrivo, la sento qui accanto, tangibile come una guerra.
One thought on “Inquietudine”