L’essere umano è colui che sul pianeta ha raggiunto tra le specie, il primato tecnologico.
Con l’aumentare della diffusione della tecnologia questa diventa assolutamente invisibile.
Oggi ho fatto una passeggiata nel Parco del Ticino con il mio amico Marco.
Mentre andavamo al parco, discutevamo di quanto sarebbe stata un’immersione nella natura, un disintossicarsi dalla tecnologia invasiva dei giorni nostri.
Mentre lo facevamo lasciavamo che fosse un navigatore a consigliarci la strada: senza non avremmo saputo come arrivarci, non c’era una mappa cartacea in auto, i cartelli sporadici non ci avrebbero consigliato abbastanza.
Una volta arrivati abbiamo guardato la mappa satellitare per farci un’idea: era necessario? No. Ma una comodità indiscutibile.
Lungo il percorso ci siamo fatti delle foto, rigorosamente con i nostri smartphone, alcune sono finite in questo articolo, sempre in modo facile e naturale.
Lungo il percorso abbiamo visto cose belle e alcune sono state condivise con i nostri cari: come se fossero lì, senza necessità di raccontare i dettagli a voce.
Durante la passeggiata l’app salute ci monitorava e accumulavamo bonus su WeWard.
Ad un certo punto abbiamo trovato un bar. Un bar la cui elettricità rinfrescava le nostre bevande. Ci siamo seduti a goderci quella passeggiata priva di tecnologia e abbiamo pagato, tramite smartphone sul POS del bar, attraversando la rete internet ed usufruendo di decine di tecnologie informatiche varie.
Abbiamo visitato una diga, frutto di tecnologia un po’ datata seppur ancora funzionante. Buona l’acqua che ci disseta ci fa lavare e che irriga i nostri campi.
Non ricordavo il nome della diga, ma facile zoomare sulla foto ai giorni nostri.
Oggi ci siamo disintossicati dalla tecnologia con una bella immersione nella natura. O forse no, l’importante è che questa tecnologia invisibile ci sia d’aiuto.
Buona riflessione.