Il momento giusto per avere attiva la localizzazione multilingue del tuo software è subito.
Spesso incontro nel mio cammino di consulente, prodotti promettenti, certo degli MVP, che sono però totalmente privi della localizzazione.
Per anticipare (forse) l’uscita di qualche settimana, il team ha tralasciato i testi, parte molto importante di qualsiasi applicazione inserendoli alla brutta nel codice.
Questo diventerà un debito tecnico enorme, che porterà via cinque volte il tempo che sarebbe stato necessario per partire subito col piede giusto.
Il fatto che l’applicazione sia inizialmente stata costruita per il mercato della propria lingua infatti, non significa che non debba essere predisposta dall’inizio alla traduzione di testi, immagini, direzione della scrittura, alfabeti di altro genere rispetto al proprio.
Il sistema di localizzazione va fatto coscienziosamente, deve comprendere le immagini, la possibilità di ridimensionare automaticamente i testi, la possibilità per il traduttore di aggiungere eventuali hint e di spostare l’ordine dei bottoni dell’interfaccia se necessario.
Deve essere infatti lasciata libertà al traduttore e copywriter che si occuperà di aggiustare le traduzioni nella propria lingua di ottenere la massima libertà.
Rispettiamo come developer quindi anche il lavoro di chi scrive i testi, di chi li traduce, di chi li adatta per rendere l’esperienza utente migliore possibile. Ricordiamo che l’esperienza che per noi è standard e va di sicuro bene, potrebbe rivelarsi non adatta in una particolare lingua.
Siate previdenti.