Recentemente ho notato un personaggio sempre più frequente nella giungla di LinkedIn e degli eventi: l’adulatore compulsivo.
Questo soggetto, anziché cercare di vendervi subito qualcosa e venire al dunque, vi vuole conoscere: e più vi conosce e più vi ama.
Tutto ciò che fate è spettacolare, fantastico, incredibile! Siete un dio sceso in terra: vi guarda con venerazione.
I complimenti si sa piacciono a tutti e fanno abbassare le difese.
Dopo un po’ la personalità dell’adulatore muta e rivela i suoi veri scopi: dobbiamo assolutamente fare qualcosa assieme!
Magari comprargli il suo prodotto, e l’assistenza, così ci vediamo più spesso, o parlare al suo evento aziendale gratis: così ci si vede.
Oppure ancora fare una consulenza, pagata in adulazioni.
Davanti ad un rifiuto l’adulatore si mostrerà come un’amante tradita e vi ricoprirà di insulti probabilmente.
In genere rimando a lungo l’inevitabile, prendo sempre i complimenti che mi accarezzano l’ego e trascino le richieste dell’adulatore in una tempesta di posticipazioni.
Se va bene si stuferà e avrete un adulatore in meno, senza farlo passare alla fase degli insulti.