Tutta la scienza, che ci sembra così vecchia, è in realtà neonata.
I rami più nuovi sono dei piccoli germogli.
Uno di questi germogli mi riguarda: l’intelligenza artificiale, di cui sono un pessimo adepto, mi stupisce ogni giorno.
In passato avevo tentato di ottenere dei risultati durante “la prima grande rivoluzione dell’intelligenza artificiale” quella dei sistemi esperti, di Lisp e Prolog.
Fu una enorme delusione. Ottenni qualcosa che a volte sembrava intelligente, ma erano solo calcoli troppo logici per funzionare.
Venne la statistica e prese ad evolversi in un modo inaspettato. Non più numeri e medie ma modelli comuni.
Una forma di discernimento tipica della mente umana, coadiuvata da maree di dati e meno intelletto.
Se avesse anche lo stesso intelletto sarebbe forse un problema.
Questa tecnologia ci sta mostrando dei miracoli: cose che prima sembravano assurde e da fantascienza.
Genera da sola tutte le proteine esistenti.
Dipinge o fotografa cose inesistenti basandosi su descrizioni.
Scrive testi in tutti gli stili, programma perfino.
Queste cose incredibili sono soltanto i primi vagiti dell’Intelligenza Artificiale, nemmeno sappiamo dove potrà portarci.
Viaggiamoci insieme.