Una delle strade quasi obbligate nel lavoro di un developer, quando raggiunge una certa esperienza, è quella della consulenza, del mentoring, del coaching.
La strada si intraprende inizialmente per arrotondare, il denaro non basta mai.
Il denaro è anche una scusa per esercitare più a lungo le proprie passioni.
La famiglia così ha una giustificazione preconfezionata e giustificata dal denaro per le ore passate in più al computer o in compagnia dei clienti a parlare di informatica.
Purtroppo, e non ne nascondo la connotazione negativa, l’atto della creazione del software, questo atto sempre rivoluzionario, crea assuefazione: dipendenza.
È difficile farci qualcosa senza trovarsi infelici: è quindi meglio cercare una strada che consenta di ottimizzare la dipendenza, avendo denaro in cambio delle ore sottratte al resto della propria vita.
Questo il consulente neonato non lo sa: avrà mille giustificazioni, economiche, la carriera, il Personal Branding.
Io stesso ho avuto milioni di scuse inoppugnabili per mantenere alta la bandiera della consulenza.
Tuttora le tengo come maschere, ma almeno intimamente conosco la verità: faccio quello che faccio per passione.
Se, quindi, state iniziando ora la carriera di consulente, mantenete le storie di copertura che vi siete creati, se ci tenete e vi semplificano la vita, ma non credeteci voi stessi: vi sentirete meglio, più soddisfatti, più realizzati.
E buon inizio di carriera.