Mi ha incuriosito il concept di un robot, scritto come tesi di laurea da Mazyar Etehadi, studente presso l’Istituto dì Design di Dubai.
Un concept dai tanti risvolti ecologici possibili, che andrebbe realizzato e messo in opera presto.
Semplificando si tratta di un robot per far diventare il deserto un giardino.
Il piccolo robot si alimenta con dei pannelli solari di giorno e di notte procede, con le batterie cariche, alla ricerca di semi: una volta che ne ha trovato alcuni, li preleva e va in cerca di aree fertili in cui piantarli.
Il concetto è semplice, l’implementazione possibile anche se non banale. Immaginiamo decine di questi robottini far fiorire il deserto!
La desertificazione è attualmente considerata come uno status irreversibile. Oltre un quarto del pianeta è a rischio. Sfruttare se fattibile soluzioni simili, potrebbe invertire il processo.
Negli anni ‘90 una siccità in Corno D’Africa uccise più di 100.000 persone.
La presenza nel deserto anche di piccolissime biosfere di piante semplici potrebbe consentire la nascita di organismi più complessi, la creazione di oasi e zone umide, la possibilità di rimboschimento naturale o assistito dall’uomo.
La regione in cui vivo, la Sicilia, è anch’essa a rischio desertificazione, non pensiamo che sia un nemico alieno al nostro territorio.
Io spero di vederlo, un giorno, un fiore nel deserto che sboccia.