Da circa una dozzina di giorni in team c’è un nuovo componente, un giovane neolaureato che sta facendo passi da gigante in azienda fin da subito.
L’integrazione di uno “nuovo” nel team è sempre diversa e dipende sempre dal team stesso, da come funziona l’accoglienza nel gruppo.
In questo caso il team mi ha portato alla commozione. Il giovane Stefano è stato accolto come uno di famiglia fin da subito, è stato tempestato di consigli, seguito, condotto a migliorare.
Nello specifico, Simone e Nicola l’hanno accompagnato nelle Code Review, dedicandogli tutto il tempo necessario e anche di più: non è facile perché hanno un piano di lavorazione da seguire, dei tempi da rispettare. Perché il tempo impiegato con Stefano a loro costerà qualche sacrificio, qualche grattacapo in più.
Io stesso seguo il nuovo arrivato quotidianamente, dandogli compiti altamente sfidanti: perché è così che si cresce, sfidandosi e sbagliando.
Ho la fortuna che vive in un paese vicino, quindi in alcuni casi pianifichiamo e chiariamo ogni dubbio sui task assieme. Non c’è assoluta necessità di farlo, e potremmo tranquillamente gestire tutto anche in remoto, ma può essere piacevole.
Ho chiesto a Stefano come si trova in team e ho dovuto quasi nascondere la commozione:
Ogni giorno il mio scopo principale non è fare analisi, badare alle mie Intelligenze Artificiali, indagare su eventuali debiti tecnici, controllare i piani di lavorazione, mediare con il prodotto e con gli altri del management.
Il mio scopo di ogni giorno è ottenere che questo gruppo con cui lavoro, si comporti sempre così.
Quando un team lavora in questo modo, con questa grande unità, con questa coesione di intenti, quando i componenti si sacrificano l’uno per l’altro, quando hanno il forte spirito di migliorare assieme, quando ottengo tutto questo, il mio lavoro è stato vincente.
Quando succede tutto questo, sono veramente felice.
Grazie Team.