Shit happens. Qualcosa è andato storto in azienda, il cliente aveva fretta per la nuova feature, o la feature era stata accantonata per andare avanti su altre cose considerate più importanti.
D’improvviso non si può più rimandare, si fa in fretta qualcosa sperando nella fortuna. La fortuna raramente funziona in questi casi. Va tutto a peripatetiche.
Il cliente è molto scontento: se ne va. Parlerà male. Minaccia perfino di chiedere risarcimenti.
La colpa naturalmente non sarà mai dei manager che sono arrivati a creare questa situazione.
Parte immediata l’investigazione: lo scopo non è chiarire i fatti, ma dare la colpa a qualcuno. Probabilmente a quello che ha cercato di salvare la capra e i cavoli.
L’azienda perderà quasi sicuramente colui che tirava fuori le castagne dal fuoco, in compenso terrà con se dei manager incapaci.
Tutto questo poteva andare diversamente? Ovviamente sì, ma in un’azienda gestita come si deve: una che segue un minimo di regole.
Vediamone alcune plausibili:
- Un cliente è un cliente: se qualcosa è stato promesso, va messo nel piano di lavorazione.
- Non esistono clienti di serie A e B, se un cliente è ininfluente non prendetelo.
- Le feature devono essere attinenti al prodotto complessivo: diffidate delle personalizzazioni ad personam.
- Se il piano si è affollato troppo è un brutto segno. Non si può fare promesse a tutti. Sarà il caso di rimediare, la parola d’ordine è straordinari. Pagati. Nuove assunzioni è più difficile: serve troppo tempo.
- Se si è andati in fretta ci sarà in seguito del debito tecnico a cui porre rimedio, bisognerà tenerne conto.
- Se non c’è tempo né via di uscita è il management con la testa coperta di cenere a dover andare dal cliente, chiedere una proroga, mettere le cose a posto.
- shit happens: i guai possono capitare anche nelle buone aziende. Vanno cercate soluzioni e non colpevoli.
- La sincerità paga. Ricordatelo sempre.