Sono un grande sostenitore delle scuse in team, non lo sono altrettanto riguardo al sentirsi in colpa per cose che non possiamo fare, promettere, nell’ambito della consulenza.
Dire no a qualcuno non necessità di scuse: semmai se volete potete accludere al rifiuto una breve spiegazione.
Il cliente potrebbe risentirsi: non è un vostro problema ma suo. Voi state semplicemente lavorando.
Il mestiere di consulente è fatto più di rifiuti che di lavori presi: non siete adatti ad ogni situazione ed a ogni cliente, e benché sia corretto accettare sempre nuove sfide, è anche il caso di evitare di giocare in campi che vi sono del tutto sconosciuti, e di cui non avete dei consulenti amici come backup, o ne andrà della vostra reputazione.
Inoltre lavorando vi sarete fatti tutta una serie di estimatori, che vorranno i vostri servizi, alcuni non comprendendone bene il valore, in quel caso vi ricordo il detto di Rudy Bandiera:
Non potendo lavorare per chiunque, perché si fa consulenza a chi ha bisogno di un professionista che abbia fatto un percorso compatibile con quanto gli serve, perché siamo noi gli unici a poter decidere se essere adatti o meno ad accettare un lavoro, è anche inutile sentirsi in colpa se si è compiuto il ragionamento e deciso di non accettare: il cliente troverà senz’altro qualcuno adatto a lui.
A volte capita che qualcuno prenda il rifiuto in modo eccessivo: in tal caso mettetelo al proprio posto senza pietà e fategli capire che ha un problema con i rapporti con i professionisti.
Se vi comporterete con correttezza e chiarezza, nei rifiuti come nelle acquisizioni di lavoro, la vostra reputazione potrà solo migliorare: non pensate mai che rifiutare un lavoro significhi perdere reputazione in qualche maniera, anzi quella la rischiate lavorando male.
Quindi in questo caso: Never say sorry.