Il team, quello vero, dimostra di esserlo nei momenti difficili.
Le crisi e gli imprevisti in azienda possono accadere: può succedere che un componente del team importante si ammali, che qualcuno sbagli e prometta cose che non dovrebbe, che proprio mentre il team è sotto di numero, ci sia una crisi.
Oggi per esempio, giorno che di solito è assegnato, almeno a metà, allo studio e agli hackaton in azienda da me, c’è stato un imprevisto.
Si è deciso nel team se affrontare o meno l’imprevisto, non salviamo vite, e si è deciso collegialmente che la crisi andava affrontata subito.
Non si è risolto il problema in modo canonico, ma con un hotfix in produzione: cosa che non accade quasi mai, il processo nomale prevede il rilascio dopo che il software ha passato gli step di develop, test, staging e infine produzione.
Tutto questo mentre un importante componente del team era assente per malattia.
Siamo un team piccolo e una figura di spessore assente si nota.
La crisi si è risolta in circa tre ore e voglio dire a chi l’ha consentito un immenso grazie.
Ho un grande team.
Ora però dobbiamo imparare tutti, soprattutto nel management, cosa è andato storto, come porvi rimedio, perché il problema non è stato previsto prima.
Ne parleremo già lunedì e spero che, oltre a porre rimedio e impedire crisi future, sapremo trovare il modo di ringraziare chi si è impegnato.
Dire grazie è uno dei passi necessari.
Un altro sarà quello di premiare e coinvolgere il team maggiormente nella discussione che sorgerà sul processo aziendale che ha funzionato male.
Per fare squadra. Insieme.