Tutti tendono a evadere dai problemi in qualche modo: spesso ignorandoli.
In informatica questo comportamento è ovviamente portatore di catastrofi.
Spesso, segnalando dei problemi, si rischia di essere presi per rompiscatole, e a nulla servirà il vostro “ve l’avevo detto” quando la catastrofe è accaduta o inevitabile.
In azienda ci sono sempre innumerevoli motivi per segnalare problemi, e sono quasi sempre buoni motivi: lo stress causato dalle numerose liste di cose da fare e correggere può indurre a trascurarne alcune, mettendo la testa sotto la sabbia.
Per questo l’azienda deve fare una programmazione costante sui problemi e sulla loro risoluzione, sull’urgenza reale che essi hanno, sulle priorità.
Le priorità vanno messe in conto con razionalità: fare cassa non è una priorità, è una cosa che l’azienda deve fare costantemente comunque, vendendo quello che è in grado di fornire.
Il vitello d’oro della nuova funzionalità va soppesato e rapportato ai problemi da risolvere, va capito se è il caso di subire danni da problemi a lungo trascurati per andare avanti a tutti i costi nella direzione del guadagno immediato.
La parola magica della segnalazione dei problemi è follow-up: va continuamente ricordata ogni criticità non risolta e non affrontata, onde evitare che troppe teste sotto la sabbia se ne dimentichino fino all’inevitabile.
Siccome si tratta di questioni delicate, e anche a voi potrebbe venire una sindrome dello struzzo, scrivete tutto in un documento e promettetevi di riguardarlo spesso.
Cercate di ottenere, quando possibile, una data ultima di risoluzione di ogni problema, con risorse ed eventuali fondi allocati per tempo, da chi ne é competente.
Con meno struzzi l’azienda andrà meglio.
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