Ogni social, nessuno escluso, è frequentato da analfabeti funzionali: un problema diffuso, che nel mio ottimismo ho considerato ristretto alle cerchie sociali.
Parlando però con un collega mi sono reso conto che sono tra noi: al punto di rendere difficile il lavoro delle persone.
Il mio amico, sconfortato, ha a che fare con un cliente che non capisce le analisi scritte, i contratti, che non sa comprendere il testo di una email.
Lo so, avrebbe dovuto accorgersene prima, e non pareva nemmeno un compito troppo complicato.
Inizialmente come ogni persona ragionevole si è anche posto il problema di essere lui, poco in grado di comunicare, di usare magari un linguaggio tecnico, di non essersi spiegato bene.
Ma poi sono arrivate le call, grottesche, sono arrivati i testi del cliente, scritti senza logica, senza punteggiatura, con errori grossolani.
A questo punto era obbligatorio tirare i remi in barca e interrompere il rapporto lavorativo, ma molto lavoro era stato fatto, le grafiche pagate in anticipo, il sito web messo in piedi.
Il cliente inizia anche a protestare perché vuole il logo più grande e più al centro, i testi giustificati, e poi non c’è il suo slogan (era un insulto alla grammatica).
Poi si lamenta perché il dominio e il server costano: non leggendo i contratti succede. Minaccia di non pagare nulla: manda anche una raccomandata degna di un’opera comica.
Dice che non si trova su google. Il sito nemmeno è ancora uscito dalla pagina di manutenzione.
E dulcis in fundo, telefona al mio amico per dargli dell’incompetente: è furioso e lo minaccia.
Sinceramente non ho saputo consigliare il mio amico con una azione chiara da fare.
Ormai è finito in un vicolo chiuso e temo che l’unico modo di uscirne sia per le vie legali.
Fate attenzione agli analfabeti funzionali ed evitateli.