In questi giorni è scoppiata una vera e propria guerra di religione contro Gutenberg, il nuovo editor a blocchi di WordPress 5.0.
Chi minaccia di non aggiornare mai più, chi dice che accadrà l’apocalisse, che i temi esploderanno, roba che in confronto la paura del Millenium Bug del passato sembra un nonnulla.
La realtà alla fine è che la rivoluzione se c’è è più filosofica che altro: Su Gutenberg si scrive bene ed un blog è fatto per quello, per scrivere ipertesti sul web.
L’editor classico può procurare gran confusione nel codice generato a causa di editing successivi: fondamentalmente crea un unico blocco di testo.
Certo: somiglia a Microsoft Word e questo apparentemente è un vantaggio per un novizio; crea però il grande inganno di scrivere una lettera e non un ipertesto: una pagina html è a blocchi per sua intrinseca natura e chiunque abbia cliccato sulla tab “codice sorgente” del classic editor ha visto quanto gli utenti che hanno imparato a fare copia e incolla rendano il codice un inferno su wordpress.
Gutenberg invece ha più controllo: i blocchi definiscono i div dell’html semplicemente e chiaramente: i blocchi multimediali si inseriscono in un esoscheletro pulito e di facile comprensione; nonostante il risultato del codice prodotto non sia esageratamente differente da quello classico (Se scritto bene) il nuovo editor pone dei confini e li difende, evitando gli orrori da “cugini” più comuni.
In breve, io trovo questo nuovo editor una grande miglioria e credo che manterrà WordPress sulla china ancora per qualche anno.
I problemi di WordPress infatti non derivano dalla versione o dal tipo di editor, ma semmai dalla vecchia base in PHP e molto spaghetti-code che si porta dietro: se un nuovo blog scalzerà WordPress dal trono sarà uno basato su NodeJS e le nuove tecnologie emergenti.
Segnalo anche il bellissimo articolo di Riccardo Esposito su MySocialWeb: WordPress Gutenberg