Pareidolia

Pareidolia Artificiale: stiamo vedendo intelligenza dove non c’è?

Volti nelle nuvole, menti nei chatbot

Il professor Luciano Floridi ha recentemente avvertito che definire un’AI “intelligente” o “cosciente” potrebbe essere solo un caso di pareidolia semantica, un’illusione naturale della nostra mente. In psicologia, la pareidolia è quel fenomeno per cui vediamo volti familiari in stimoli casuali: il classico viso sulla luna, animaletti nelle nuvole, un volto nel toast… e, dice Floridi, persino una parvenza di coscienza nei modelli statistici. In altre parole, quando interagiamo con un modello linguistico avanzato, rischiamo di comportarci come chi scambia un mucchio di pixel per un amico: la nostra mente, campionessa di pattern recognition, tende a proiettare significato e intenzione anche dove c’è solo output generato da algoritmi.

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Patterns

Il pattern “Strategy” e i suoi cugini: manuale semiserio per dev in cerca di strategie

Ovvero: come passare da if annidati a design pattern eleganti (con una punta di sarcasmo).

I design pattern sono come le ricette segrete della nonna: tutti ne parlano, in tanti li usano, pochi li capiscono davvero fino in fondo. Tra i pattern più chiacchierati nei corridoi (fisici o virtuali) dei team di sviluppo c’è il Pattern Strategy, spesso osannato come la soluzione elegante a quel mostro spaghetti-code fatto di if e switch interminabili. Ma non è solo: ha una comitiva di cugini altrettanto affascinanti (e subdoli) come State, Template Method e Command, con cui condivide categoria (sono pattern comportamentali) e una certa predisposizione a complicare la vita a chi li implementa senza cognizione di causa.

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