In un altra vita, circa vent’anni fa, mi sono occupato di montare dei film che parlavano di salute mentale, pre-basaglia, un periodo buio per i malati e per i non malati.
I film per chi fosse curioso sono “Ma il furore dei nostri sguardi” di Loredana Alberti, che ne parla nello specifico, e “Il germe del melograno” di Silvana Strocchi che ne parla per via della connessione del pittore Baccarini con sua madre.
Le donne, per esempio, venivano spesso ricoverate non per una patologia, ma per “isteria”. La vera diagnosi era che il marito si era stufato.
Ma veniamo a noi: Può l’AI aiutarci a tenere sotto controllo la nostra salute mentale? Se soffriamo già, può contribuire alla terapia?
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