In passato, a lungo, ho affidato le mie brevi riflessioni quotidiane ai social network.
Sui social non si ha necessità di organizzare il pensiero in modo strutturato e questo fa perdere tante “illuminazioni” del proprio modo di essere e di lavorare.
Negli ultimi due mesi ho apprezzato la “scuola” di tenere un blog costantemente aggiornato.
C’è un posto mio, soltanto mio, in cui cerco di dare il meglio di me stesso agli altri. Nessun social può eguagliarlo.
Ieri, incidentalmente, ne ho avuto ulteriore conferma: dopo che una intelligenza artificiale troppo zelante, mi ha allontanato dal social che frequento di più per 24h. Per una battuta facilmente comprensibile ad un essere umano.
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