Durante una tempesta, mantenere la rotta è importante: si rischia di uscirne completamente sperduti e in balia del mare.
I team di sviluppo spesso si trovano ad affrontare i cambiamenti di rotta: le cose in azienda non sono rosee come dovrebbero, il CEO è insoddisfatto, ha pressioni dagli investitori, il marketing ha qualche idea sensazionale (!) e d’improvviso si cambia qualcosa nella roadmap di prodotto.
I marinai vedono allontanarsi il riposo in porto e d’improvviso, senza metriche reali, senza aver realmente pianificato un pivot, si intraprende una nuova strada, mettendo al macero le banane a bordo e dirigendosi verso le piantagioni di tabacco, che pare essere più munifico.
I ruoli gerarchici sono ben identificati: non ci si mette contro al Capitano o si rischia di fare due giri di chiglia.
Lo scontento a bordo cresce, qualcuno perfino si ammala.
Qualcuno lascia la nave e va a fare il pescatore in un’isola vicina, o si imbarca altrove, o fa il pirata.
Questa situazione in azienda è tutt’altro che rara: se il CEO ha grande carisma qualche cambio di rotta viene accettato con fiducia, ma ognuno di essi è una grave ipoteca sull’autorità.
Come evitarlo? Seguendo la logica.
Se vi trovate nella situazione di dover cambiare rotta accertatevi che:
- I dati che portano alla decisione siano reali: non prospettive del marketing senza fondamento.
- Che il cambio di rotta porti benefici effettivi all’azienda, al prodotto, e non abbia troppe controindicazioni.
- Che ogni criticità sia stata analizzata nel massimo dettaglio possibile.
- Che tutti siano stati ascoltati proattivamente per evidenziare eventuali tempeste all’orizzonte di cui non ci siamo resi conto.
Tutto il team vi ringrazierà se la rotta è certa, non cambia spesso, porta benefici più che rogne. Spesso rinunciare ad una idea appetibile è difficile, ma calcolate bene l’effort necessario prima di gettarvi in una impresa dal bottino incerto.
Che il vento vi gonfi sempre le vele.