Le carriere lavorative non sono da un pezzo fisse all’interno di una singola azienda. Anzi ormai fare una carriera classica, partendo dalla gavetta in un’azienda e restandoci fino all’orologio d’oro è un fatto rarissimo.
Nel caso del settore IT, poi è quasi utopistico. Gli sviluppatori girano come soldati di ventura, perfino ai manager tutto ciò è familiare.
Io ho iniziato a lavorare molto tempo fa, in quel periodo chi cambiava azienda era additato come minimo come traditore.
Non me ne sono curato allora, non me ne curo adesso.
Ma l’etica e la dignità professionale devono sempre essere tenute in cima all’asta della bandiera.
Quindi ecco il mio decalogo di cose da fare quando cambiate lavoro:
- Lasciate un buon ricordo: anche se ci sono state polemiche per qualsiasi ragione, restatene estranei. Dove andrete non ci saranno più: inutile recriminare
- Una volta presa la decisione di cambiare, sistemate le vostre cose in modo di non lasciarne in sospeso. Se per qualche task è impossibile, collaborate con tutti per curarlo fino a conclusione. Non lasciate nulla di incompiuto e abbandonato.
- Curate la comunicazione in azienda in modo che si capisca che non finirà il mondo senza di voi: curatela in modo che, anche i più affezionati alla vostra persona, possano restare in azienda, senza rancori.
- Non troncate con nessuno: anzi proseguite nelle frequentazioni, online e dal vivo, con i vostri ex-colleghi.
- Non iniziate una campagna acquisti con i colleghi con cui vi interesserebbe continuare un rapporto, convincendoli a cambiare azienda essi stessi: è poco etico e ricordate che non si sputa nel piatto in cui avete mangiato fino a poco prima.
- Dove non sussistono segreti aziendali, condividete con gli ex-colleghi le nuove esperienze, arricchendoli di sapere che a loro, per diversità di obiettivi aziendali, è negato.
- Quando partecipante ad eventi in cui è presente anche la vostra ex-azienda andate a trovare chi è presente.
- Se qualcuno vi chiede un consiglio su un task non inerente la vostra azienda attuale che la vostra ex-azienda è in grado di compiere in modo ottimale, non vergognatevi e consigliatela liberamente.
- Se la vostra azienda attuale ha bisogno di un prodotto o un servizio che la vecchia fa, lavorate per integrarlo: oltretutto probabilmente, vista la profonda conoscenza del prodotto, vi verrà facile e veloce, facendo anche una bella figura.
- Se, come me, avete anche l’attività di consulenza, non rifiutate di farne per la ex-azienda, il fatto che avete detto addio non mina la vostra professionalità, né la loro.
E voi come vi comportate quando cambiate lavoro? Siete litigiosi o positivi?