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Cybersecurity 2021

Questa riflessione è ispirata ad un video di cinque anni fa di Corrado Giustozzi.

Prima di parlare di sicurezza informatica e includere il video del TEDX CNR che ho citato, però vi voglio parlare della mia amicizia con Corrado: una amicizia che non esiste, perché non ci conosciamo, ma anche una amicizia profonda per me, che sono cresciuto con i suoi Intelligiochi di McMicrocomputer.

15 anni di Intelligiochi se non erro.

Devo a lui la strada che ho preso e non posso che ringraziarlo sempre.

Ma torniamo all’argomento: la sicurezza informatica nel 2021.

Prima il video che mi porta alla riflessione:

Corrado Giustozzi, TEDX CNR

La prima domanda è: oggi abbiamo sistemi più sicuri di cinque anni fa?

Quelli che si sono responsabilizzati lo sono, ma le periferiche IOT si sono diffuse a macchia d’olio e con una sicurezza molto debole. Si sono rese disponibili a tutti, a costi ridotti, con sicurezza lasciata spesso al caso, o peggio, all’utente.

Il maggior problema di sicurezza di un computer è sempre davanti al monitor: affidare la sicurezza di un dispositivo ad uno che metterebbe 12345 come pin al proprio bancomat è insensato.

Segue la diffusione dell’informatica: ormai niente sta zitto: dal tostapane che stampa la morte nera sui toast alla TV, alexa, le lampadine, l’auto.

Miliardi di dispositivi con sicurezza dubbia, non nomino smartphone e computer, perché nonostante non siano sicuri, hanno di solito un grado di sicurezza comunque migliore, frutto di anni di esperienza.

Le telecamere di sicurezza, citate nel video, si sono moltiplicate, e così chi le lascia senza password: Insecam ne colleziona solo una parte e guardate voi stessi quante sono.

La maggior parte di tutti questi dispositivi IOT può essere usata per causare danni in qualche modo: attacchi DDOS così distribuiti da far crollare qualunque sistema; monitoraggio e sorveglianza illegali di persone e ambienti; nel caso di auto, aerei ed altri veicoli, dispositivi medici salvavita, terrorismo.

Occorre una cultura della sicurezza da diffondere entro ieri.

Ma non c’è: quindi aspettiamoci il peggio.

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