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Scene da un matrimonio

Sabato sono stato ad un matrimonio: “cosa c’entra col tema del blog?” sarà il pensiero dietro le orecchie di alcuni lettori.

Circa cinque anni fa mi trovai ad organizzare il mio: nella mia vita professionale ho organizzato team di sviluppo, piani di lavorazione con team multipli e ramificati, ho organizzato dei film cinematografici con cast e troupe da gestire, ho organizzato eventi televisivi.

Eppure ricordo la complessità dell’evento “MI SPOSO” come la sfida più grande che mi sia capitata.

Due anni fa circa, quando pubblicai il Il mio metodo per l’analisi del software e La pratica dell’analisi una mia amica che doveva sposarsi, usò la parte pratica per organizzare, con successo, il suo matrimonio.

Io non disponevo del mio strumento quando mi ci trovai e ammetto di aver fatto molti errori ed essere stato incerto in molte cose.

L’ansia dell’organizzazione del proprio matrimonio è imparagonabile: il matrimonio è un evento per cui non è previsto il fallimento.

Nulla può essere lasciato al caso: dall’organizzazione della cerimonia, del pranzo, la sistemazione di tutti gli ospiti, le partecipazioni, la burocrazia, il sito del matrimonio, i viaggi, la logistica verso la chiesa, verso la sala ricevimenti, perfino le simpatie e le antipatie di cui tenere conto nella disposizione dei tavoli.

Se dovessi organizzarlo oggi non sarei stato sconsiderato come allora: niente fogli Excel, una board kanban con un nutrito backlog, task, sottotask, scadenze, indirizzario fornitori e invitati, assistenti al matrimonio con tutto il know-how necessario a gestire gli imprevisti.

Però pensandoci, quel matrimonio che faccio con l’azienda in cui lavoro, lo organizzo esattamente così.

Gestite i vostri task aziendali come se fosse l’organizzazione del vostro matrimonio, avrete sicuro successo.

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