Frequentare i social porta anche a confrontarsi con idee curiose. A volte originali, a volte provenienti dal medioevo senza scalo.
Ieri sono incorso nel secondo caso, l’imprenditore che cita Sun Tzu, che dice che fare impresa è una guerra, che i dipendenti sono i suoi soldati, che devono obbedire agli ordini. Tutto questo nel 2021.
Non eravamo a Frittole nel 1400 quasi 1500.
L’idea che l’azienda possa essere un organismo composto da teste pensanti lo terrorizzava; l’idea che il micromanagement non fosse necessario; che i dipendenti potessero lavorare anche lontano dall’ufficio; che il controllo sul posto di lavoro fosse inutile e dannoso, lo rendevano addirittura aggressivo nei miei confronti.
Fosse stato davanti a me avrebbe cercato di menarmi: ne sono convinto. Me lo immagino con la faccia rossa, rabbioso, davanti allo schermo.
Ha evidenziato come i risultati si ottengano soltanto con il pugno di ferro: altrimenti quei fannulloni non farebbero nulla.
Gli ho chiesto se seleziona apposta dei fannulloni da torturare: se l’essere fannulloni e sottomessi è un requisito per essere assunti nella sua azienda.
Mi ha risposto che lui seleziona soldati, gente coraggiosa disposta a tutto per valicare gli ostacoli, gente che si sacrifica per l’azienda.
La logica non mi pare aristotelica: sarà un metodo che non conosco.
Gli ho chiesto se ha amici in azienda. In fin dei conti ci passa la vita. Certo che no, ci mancherebbe altro: lui deve dirigere.
Le amicizie in azienda non servono: anzi sono un problema. Gli amici ti mancano di rispetto sul lavoro.
Esaltando un po’ la sua abnegazione sul lavoro ho chiesto i risultati: questa organizzazione militare produrrà pure dei bei frutti immagino.
Ma no. C’è il Covid. C’è crisi. Poi abbiamo avuto lo smart-working: Tutti a casa senza fare nulla.
Quei fannulloni non producono abbastanza.