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Il gesto

Una cosa che qualsiasi sistema dì Realtà aumentata di successo non potrà ignorare, sarà la rivelazione dei gesti.

Qualsiasi interfaccia degna di nota dovrà funzionare interattivamente con le nostre dita, consentirci di toccare e modellare gli oggetti che ci verranno mostrati in AR, digitare su tastiere virtuali, attivare bottoni.

Questo genere di interfaccia, da portare con noi ogni giorno, in collegamento con i nostri occhiali smart, sarà nuova: dubito che si tratterà di guanti, sarebbero scomodi da portare sempre e da usare in ogni occasione.

Oggi ho visto un video di un modello, penso si tratti solo di un concept, di uno smart glass della cinese TLC, la dimostrazione è senza dubbio interessante, ma l’interfaccia presentata nel video è decisamente insufficiente.

Da solo un simile oggetto può interessare, ma è destinato al fallimento sulla adozione di massa. Gli occhiali sono l’interfaccia ideale per la realtà aumentata: non lo metto in dubbio.

Serve però altro hardware, dei braccialetti o degli anelli che siano in grado di determinare con precisione dove mettiamo le dita delle mani, per esempio.

Una accoppiata simile sarebbe secondo me molto vincente.

La ricerca ha già tentato questa strada, con timidi successi ibridi tra anelli magnetici e braccialetti smart. Credo si possa fare di meglio, ecco il collegamento al sunto della ricerca: AuraRing

Ora immaginiamo di avere la tecnologia dell’occhiale del video, la possibilità di conoscere sempre la posizione delle dita, non necessariamente tramite la camera dell’occhiale, ma con strumenti ad hoc, leggeri e indossabili, alla moda, ed avremo di certo uno strumento vincente, rivoluzionario, in grado di fornire una esperienza incredibile ed immersiva.

Mi piace: facciamola.

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