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Connessioni

Il nostro prossimo futuro ci obbligherà a restare costantemente connessi: questo necessita evidentemente di infrastrutture all’altezza, e interconnesse tra loro in modo di non rischiare mai interruzioni.

Per esempio un’auto a guida autonoma è molto più potente e sicura se interconnessa a tutte le altre ed a internet. Una rete globale funzionante sempre ed in ogni caso, alleggerirebbe molto le necessità di bordo rispetto all’AI e ai dati.

Una delle tecnologie tese a migliorare la situazione per velocità di risposta è il 5G, con una banda ultra larga in grado di soddisfare le necessità di milioni di dispositivi IOT, essi siano automobili, Personal robot, lavatrici intelligenti, dispositivi vocali casalinghi, device portatili per la telefonia, la realtà virtuale, il gaming.

A questa infrastruttura evidentemente necessaria se ne possono affiancare di suppletive, in grado di fare da backup alla rete 5G e di impedire dei blackout da connessione assente ai nostri device: uno di questi per esempio è la rete di satelliti a bassa quota di Starlink che potrebbe sui veicoli e sui device, essere usata come completamento delle reti terrestri disponibili.

Necessitando di piccole parabole, non sempre portabili, un sistema del genere andrebbe completato con infrastrutture cittadine, di modesto costo, per i device più piccoli.

Le reti di dispositivi, potendo contare sulla condivisione della conoscenza, potranno fare cose che adesso sembrano straordinarie, immaginate un sistema di trasporti automatico che funziona come un unico organismo e si ottimizza da sé con il deep learning: farebbe risparmiare tanto tempo e molta energia.

Immaginiamo un’ambulanza che, connessa con tutti i veicoli del tragitto, può ottimizzare percorsi, velocità di crociera, ed arrivare al pronto soccorso senza praticamente mai frenare. Salvando molte vite in più.

Tutto questo pone come per ogni nuova tecnologia, alcuni interrogativi: il primo che mi viene è la sicurezza dei sistemi informatici, che va gestita in modo paranoico, con hardware inespugnabile dove necessario.

Ovviamente c’è ancora molta ricerca da fare, anche se il seme è stato già piantato e le prime piantine si vedono intorno a noi. Coltiviamo la tecnologia, evitiamo inutili luddismi ed oscurantismi e miglioriamo insieme la specie umana dell’Homo Technologicus.

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