Sono passati 40 anni: era il 1982, io armeggiavo con lo Z80NE e guardavo in Tv Michael Hasselhoff che sfidava le forze del male a bordo di KITT, una auto dotata di guida autonoma, intelligenza artificiale conversazionale, e dozzine di gadget molto fighi.
Prima di parlare del “a che punto siamo” concedetemi di rivedere la sigla del telefilm.
A che punto siamo? Quanto manca ancora a guidare una fantascienza che sembrava pronta 40 anni fa?
L’intelligenza artificiale conversazionale è un po’ indietro: la voce è molto meno espressiva di quella di KITT, la comprensione del linguaggio inferiore.
Abbiamo Alexa, anche qualcosa di meglio altrove, ma dobbiamo ammetterlo: non siamo ancora al livello di KITT: siamo lontani.
L’auto che guida da sola: anche qui abbiamo qualche auto che ha la “guida assistita” di vari livelli, nessuna totalmente autonoma, in grado di fare quello che fa l’auto del telefilm.
Stiamo però migliorando e allenando le AI a fare sempre meglio: per esempio come in Roborace.
Tra qualche anno la guida completamente autonoma potrebbe iniziare a funzionare.
Le ai conversazionali hanno fatto passi avanti straordinari ed anche intonazione ed espressività delle voci digitali è sempre migliore.
La comprensione del linguaggio non è ancora ottimale, alcuni sistemi come GPT3 tendono a farla sembrare raggiunta ma è tutt’altro che così. Le incomprensioni sono molto frequenti e ordinare alla nostra auto “parcheggia dietro al pino e torna a prendermi quando finisce l’opera a teatro” mi sembra ancora lontano.
Tra le altre cose che non avremo, per fortuna, il turbo boost con cui l’auto può fare salti degni del Generale Lee di Hazzard.
Una cosa concedetemela però: quando avrò la prima auto a guida autonoma, datemi il led rosso davanti.