Oggi ho saputo, in realtà tardi, dell’esistenza della Giornata mondiale del sonno.
Per un sognatore patologico come il sottoscritto la giornata in questione sarebbe stata da prendere in maggiore considerazione.
Il sonno e l’informatica hanno sempre avuto un rapporto di amore-odio: troppe cose ha il programmatore da fare prima che venga il nuovo giorno.
Io non mi sono discostato da questa tendenza e in passato ho dormito davvero poco.
Per un lungo periodo della mia vita ho addirittura abusato del metodo del sonno polifasico: riuscivo ad avere ben 21 ore di attività al giorno.
Lo praticava anche Leonardo Da Vinci.
Perdevo però della vita il suo bello: le interazioni sociali con i “monofasici” diventano impossibili.
La produttività dello sviluppo software invece andava benissimo: meno la creatività e, il pensiero laterale dopo sei mesi di pratica polifasica, mi veniva faticoso.
Lo consiglierei comunque a tutti almeno per un periodo della vita.
Un polifasico vede tutto secondo un’ottica differente. Ogni tempo della vita è sconvolto, ogni ritmo è rivoluzionato.
Quando mangiate lo fate a spuntini, dormite a istanti, imparate a addormentarvi in un attimo.
Quando un workaholic vi dice: “ho lavorato 14 ore oggi” vi sembra un fannullone.
Ma soprattutto vi insegna che quando volete, la vostra volontà ferrea può fare qualsiasi cosa.
Voi avete mai sperimentato tecniche di sonno alternative simili?
Come vi siete trovati?