Un articolo su ANSA ha attirato la mia attenzione riguardo ad un algoritmo di IA imitativa.
È dai tempi di Alan Turing che si spera di arrivarci, e la ricerca degli scienziati del Chalmers AI Research Centre (CHAIR) pare un inizio promettente.
Intanto partiamo dall’articolo ANSA, un po’ impreciso ma ha i suoi meriti divulgativi:
L’articolo attribuisce al robot la capacità dell’AI di imitare gli esseri umani: ovviamente il robot in questione ne è solo lo strumento fisico: si tratta di un robot indoor polifunzionale con delle buone articolazioni superiori: http://wiki.ros.org/Robots/TIAGo è commercializzato dalla PAL Robotics.
L’articolo accenna ad un Paper scientifico su ArXiv.org, ma non lo linka (citare le fonti sembrava complicato…) l’ho cercato e trovato:
L’idea per adesso è quella di imitare compiti elementari, osservando gli esseri umani, ma il futuro può essere decisamente fantastico: i robot potranno imitare ogni azione umana, imparare a farla meglio, sostituire l’uomo facilmente nei lavori ripetitivi, mantenendo la duttilità umana.
Imparare per imitazione è stata finora una peculiarità umana: le ai potranno imparare per imitazione, simulare miliardi di modi diversi, migliorarsi continuamente.
Finiremo analogamente a quanto accaduto negli scacchi, ad essere noi a imitarne i risultati per migliorare noi stessi.
Tutto è migliorabile, anche l’umanità.
One thought on “L’imitazione è arrivata”