O forse c’è?
Oggi sul canale vocale di “Ciccio senti una cosa”, si è tenuta una bella discussione sul fediverso e sul social che vorremmo.
Ci siamo resi tutti facilmente conto che il numero dei follower sul fediverso è meno influente.
Il social network che vorremmo c’è, andrà migliorato, coltivato, fatto crescere, sia come utenti che come host, collaborando per tenerlo vuoto dall’odio, intelligente e collaborativo.
Il fediverso ci offre l’occasione di ricominciare daccapo: quando ì social erano privi di algoritmi, più liberi, con meno fobie di trattenere gli utenti, senza un modello di business teso a fare gli interessi del gestore ovviamente, mungendo gli utenti più possibile.
Pierluigi ed io abbiamo nel nostro piccolo lanciato l’istanza di https://orwell.fun un po’ per sperimentare pleroma, un po’ per contribuire.
Avantieri un utente ci ha fatto una donazione di tre euro: ci siamo commossi entrambi.
Stiamo studiando anche altri software del fediverso: vedrete presto una istanza misskey italiana.
Lo facciamo per divertimento e non saremo in grado di gestire milioni di utenti: ma se quelli come noi saranno tanti, i numeri non saranno un problema.
Occorrerà che miglioriamo e collaboriamo tutto assieme, che cerchiamo un modo migliore di avere e spiegare delle regole comuni, rendendo valore alle differenze.
Mi è venuta un’idea ma magari è già venuta a qualcun altro: bisognerebbe fare un evento di tutto il fediverso italiano e parlare tra noi host, tutti assieme.
One thought on “Il social che non c’è”