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Nuove avventure

Ogni tanto qualcuno mi chiede consigli su come mettersi in proprio, nell’attività di consulenza o di creazione di una propria web-agency o software-agency.

Trovo sempre difficile rispondere brevemente a simili richieste, ho quindi deciso di scriverci un articolo, così per dare un riferimento certo, che resta una mia opinione, alla questione.

Mettersi comodi significa arrendersi

Bruce Springsteen

Alzarsi dal divano è un po’ la metafora del diventare imprenditori, che si tratti di una partita iva o di una società di persone.

La prima cosa che dovete soppesare è che perderete delle certezze.

Qualora decideste di abbandonare, per esempio, un lavoro dipendente e mettervi in proprio, perderete senz’altro la certezza economica periodica che avevate prima: fare soldi e incassarli è difficile.

Se invece, adottando un comportamento protezionista verso le vostre finanze, manterrete il vostro lavoro, iniziando la nuova avventura, perderete il vostro tempo libero. Inoltre si tratterà di una soluzione temporanea, perché una volta che il lavoro nuovo diverrà tale, sarete obbligati ad una scelta.

Inizialmente è bene procurarsi un portafoglio clienti: se l’azienda sta all’ombra della clandestinità per evitare di mostrarsi concorrenti di coloro che vi stipendiano, la pubblicità sarà di difficile attuazione; meglio quindi trovare accordi sinceri con coloro per cui lavorate se intendete prendere simili strade, oppure trovare il coraggio di interrompere il rapporto lavorativo non appena si è organizzati per partire e raccogliere clienti e fondi.

Evitate di pescare nel portafoglio clienti del vostro datore di lavoro: è una pratica scorretta e meschina, anche se il cliente è insoddisfatto.

Gli inizi saranno sempre difficili e la fiscalità non vi aiuterà: tenete presente che dovrete investire inizialmente qualcosa: l’impresa si fa così.

Escludendo il lavoro di consulenza, che potete iniziare in solitaria (anche se poi vi troverete a collaborare con decine di consulenti di varie nicchie per completare i lavori), gestire una web o software agency, richiede competenze trasversali: saper programmare computer non basta.

Cercate quindi tra i vostri soci, non solo colleghi developer, ma esperti di marketing e sales, di gestione d’impresa, di design di prodotto, e altri.

Un team completo non vi farà avere automaticamente successo, ma vi sarà di certo di enorme aiuto.

Una volta che sarete partiti vi troverete presto al bivio di diventare una società di consulenza e restarlo per sempre, affittandovi al miglior offerente, o prendere la vostra strada con un prodotto interno, magari SAAS, che vi porterà denaro con minor sforzo e maggior soddisfazione. Inizialmente srete costretti comunque a far convivere i due percorsi per sostentarvi.

Questo passo ulteriore sarà molto più rischioso, ma divertente.

Siete dunque pronti alle notti insonni, ai grattacapi, alle tasse da pagare, ai clienti che non saldano le fatture?

Se siete pazzi abbastanza da rispondere “Sì”, avrete grandi soddisfazioni, delusioni, vittorie e sconfitte.

Starà a voi trovare il successo che desiderate.

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