a man in red shirt using a phone while wearing headphones

Smartphone obbligatorio per legge

Le recenti dichiarazioni del ministro Colao fanno un po’ sorridere: pare evidente che i virgolettati dei giornali non approfondiscano la questione, che il ministro dovesse semplificare, che il sottoscritto ami appassionarsi come ogni italiano ad ogni discussione.

La notizia, già abusata, è quella della patente e di altri documenti digitali, che verrebbero inseriti nell’app IO.

“L’obiettivo, dice il ministro per l’Innovazione Vittorio Colao, è una “Schengen del digitale”: servizi, pagamenti e documenti accessibili per smartphone e senza frontiere europee. E la novità più attesa sarà la patente di guida in formato digitale che sarà disponibile sull’app Io, già diffusa in questi anni perché utilizzata per il green pass. Come funzionerà? Durante i controlli quindi sarà sufficiente mostrare il Qr code presente sull’applicazione, non sarà più necessario possedere la carta fisicamente e sarà valida in tutta Europa. Tra gli altri progetti indicati da Colao anche la tessera elettorale digitale (su cui il governo sta lavorando) e la carta d’identità che si potrà ritirare negli uffici postali. Per fare questo, annuncia Colao, sarà potenziata “enormemente” la app Io nei prossimi 6-9 mesi per poter archiviare in modo sicuro tutti i propri documenti personali. La patente digitale sul cellulare arriverà dunque a partire dal 2023.”

Da https://www-ilfattoquotidiano-it.cdn.ampproject.org/c/s/www.ilfattoquotidiano.it/2022/07/07/la-patente-diventa-digitale-dal-2023-sara-nella-app-io-e-per-esibirla-bastera-quella/6652963/amp/

Tutti noi abbiamo avuto a che fare con l’app IO per mostrare il green pass.

Tutti noi avevamo una copia del QR-Code nella galleria immagini o nel wallet dello smartphone: l’app era di difficile accesso, inusabile, con token che scadevano nel momento sbagliato, accesso con SPID etc.

Qualcuno su LinkedIn si chiede giustamente: “usiamo il volto per accedere al conto bancario, perché per l’app IO abbiamo tutte queste complicazioni?”

Ricostruiamo come andrebbe, con l’app IO com’è adesso, priva del necessario redesign:

photo of a police gesturing to stop
Mi favorisca patente e libretto, per favore…

-“Sì agente, un attimo… ecco il libretto…”

-“la patente per favore.”

-“un attimo soltanto eh, è scaduto il token, metto la password… oh cavolo non è questa, nemmeno quella. La recupero un attimo eh, mi arrivasse la mail, qui funziona in Edge…”

-“la patente?”

-“sì sto cambiando la password dello SPID, abbia pazienza che devo inserire l’OTP…”

Il poliziotto è invecchiato visibilmente.

-“ah ce l’ho fatta! eccolo” * il telefono si spegne * “senta agente, mi arresti per favore.”

Quindi l’app IO per come è attualmente pare controindicata, magari mettiamoci un bell’accesso biometrico facile e veloce eh? O la possibilità di copiare i documenti sul wallet dello smartphone al primo accesso utile.

Ah già dovrebbe anche funzionare offline.

Una cosa chiara però è che per funzionare serve uno smartphone, quindi caro Colao, un punto a favore della patente cartacea: difficile dire a tutti i patentati che devono possedere uno smartphone per legge.

Inoltre i documenti cartacei sono abbastanza difficili da contraffare.

Pensiamo al caso della fuga di certificati e di Green Pass intestati a nomi di personaggi storici: basterebbe una fuga analoga per crearsi un bellissimo QR Code funzionante di una patente inesistente: un problema per la sicurezza pubblica enorme.

L’italia inoltre, è un paese con un enorme digital divide, immaginiamo i nostri anziani alle prese con codesta diavoleria!

La digitalizzazione è un’ottima cosa, ma va fatta dove serve davvero, e con ragionamenti logici inoppugnabili.

La via intrapresa, oltretutto anche verso la tessera elettorale, fa rabbrividire.

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