Ultimamente qualcuno in Silicon Valley perde colpi: parlo di Meta soprattutto ma anche gli altri protagonisti perdono tanto in qualità del software.
Non esce una nuova funzione senza bug: ed anche cose che hanno sempre funzionato mostrano errori e regressioni varie.
Eppure mi aspetterei che il ciclo di vita del software in aziende simili preveda TDD, sessioni intensive di test, buone pratiche.
Talvolta va addirittura tutto a peripatetiche, come l’incidente di qualche giorno fa in cui su Facebook in timeline vedevamo soltanto compleanni di sconosciuti.
Instagram non è esente da tutto questo e ne combina di tutti i colori.
Ora pare che Facebook attiverà un supporto clienti: non vorrei essere al loro posto visto lo stato della piattaforma.
Io temo che la fretta di rilasciare, di fare sperimentazione e di deployare velocemente stia guastando l’informatica: esistono le Startup per rischiare ma il modello non deve coinvolgere i business consolidati.
I social sono soltanto la punta dell’iceberg: abbiamo problemi di qualità e sicurezza nei sistemi operativi sia mobili che desktop, nei software commerciali, perfino nell’open source.
Abbiamo problemi di bias che non vengono nemmeno investigati sui modelli AI.
L’informatica è una tecnologia di cui il pianeta non può fare a meno: ormai ci è necessaria come l’elettricità.
Serve che tutti quelli che se ne occupino ne abbiamo rispetto: da noi piccoli ai grandi protagonisti.
O vivremo in un mondo da incubo, popolato da bug dappertutto.