Ogni giorno qualche notizia recita che la Comunità Europea ha regolamentato o intende farlo, qualcosa che riguarda internet, il software, la privacy, l’AI, la blockchain, la responsabilità dei danni causati dal software, le perdite di dati ed altro ancora.
In un mondo estremamente globalizzato come quello della rete delle reti, questo causa un mondo a due velocità: uno con regole modeste, molto liberista, che corre libero, l’altro soffocato da burocrazia, adempimenti, leggi nate già obsolete.
Per fare il bene degli europei, si rischia di rallentarne il progresso, di gettarli in una dipendenza totale da aziende estere che fioriscono senza troppe regole in altri mercati.
Da poco ho letto un articolo su wired: Intelligenza Artificiale: Responsabilità civile e danni, che parla di una delle ultime trovate comunitarie. Si vuole regolamentare ciò che non si conosce, minacciando misure forti, tutto giusto dal punto di vista della responsabilità e del diritto, ma si tratta di leggi del nostro cortile che intervengono su cose che non si possono controllare appena fuori dai confini.
Le punizioni, naturalmente, saranno inferte alle aziende di casa che interagiscono magari inconsciamente con servizi esteri non perfettamente in regola con le politiche comunitarie.
Quando si parla di questi provvedimenti infatti, si parla soltanto di punizioni. Non ho mai visto investire due euro in una comunicazione puntuale alle aziende, senza costi per esse: per ogni provvedimento si finisce nel tunnel della consulenza, spesso improvvisata, e basata sulla paura da istigare per avere più denaro in cambio.
Sapete tutti come la penso riguardo al mondialismo e alla necessità di un “governo di internet” sovranazionale.
Purtroppo gli interessi delle singole nazioni causano e causeranno molti problemi nel nostro settore.
Voi che ne pensate?