Faccio parte di una generazione con una spiccata immaginazione: abbiamo immaginato molte tecnologie che ancora non esistono.
Le abbiamo considerate prossime ed inevitabili.
Oggi, in visita al complesso archeologico di Siracusa, ho immaginato come potesse essere in un lontano passato. Le lotte dei gladiatori nell’anfiteatro romano, le tragedie nel teatro greco.
Ho immaginato anche che i miei occhiali potessero aiutare la mia immaginazione, mostrandomi in tempo reale come erano in origine questi monumenti erosi dal tempo.
Quando la realtà aumentata sarà parte della nostra vita, con dispositivi del tutto simili agli occhiali che portiamo oggi, con funzionalità automatiche, basate sulla posizione è su quello che guardiamo, l’esperienza dello studio del passato diventerà avvincente, emozionante.
Sarà come sognare ad occhi aperti. Una cosa che mi è sempre venuta facile, ma che non riesce a tutti.
Immaginiamo di poter vedere l’anfiteatro romano nel giorno del suo massimo splendore: con gli spalti pieni di gente e gladiatori e fiere.
O di assistere seduti nel teatro greco ad un’antica rappresentazione di una tragedia.
Sarebbe bellissimo e culturalmente stimolante, non trovate?
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