Leggo sempre più apprendisti Samurai sostenere regole aziendali degne dell’agente speciale Gibbs del Ncis.
Secondo questi luminari, scusarsi dopo aver commesso un errore sarebbe un segno di debolezza.
L’azienda non è una organizzazione militare, trattare il vostro team come un plotone non vi aiuterà a migliorarne l’efficienza. Semplicemente vi aiuterà ad essere lasciati soli alla prima occasione.
Il sergente Hartman è simpatico solo nei film.
Leggere Sun-Tzu non vi darà le illuminazioni giuste per gestire le persone in azienda. Siamo tutti esseri umani, ed è naturale commettere errori, ammetterlo, scusarsi.
Chiedere scusa aprirà un binario empatico col vostro team: le persone sono più propense a fare altrettanto, una volta che avete dimostrato che tutto è bidirezionale.
Qualora il danno da voi commesso non fosse irreparabile, scusarsi vi consentirà di ricevere aiuto e consigli.
Ho visto negli anni tanti team rimboccarsi le maniche davanti ad un errore e trovare una soluzione immediata.
Questo prevede che qualcuno abbia ammesso l’errore, si sia scusato ed abbia chiesto aiuto.
Restare trincerati in ufficio a imprecare contro la sorte, a negare l’evidenza, o peggio, a cercare su chi scaricare le proprie responsabilità, non vi aiuterà né a risolvere il problema, né ad ottenere il rispetto in azienda.
In questi casi temporeggiare è inutile: andate dritti al punto, ammettete l’errore, descrivete il guaio che ha causato, scusatevi, chiedete aiuto ed andate avanti.
L’errore non farà di voi un cretino e non scalfirà la vostra dignità. Comportarsi da macchietta negandolo invece porterà a situazioni irreparabili.
Siate sempre onesti e gestite tutto con l’umiltà di essere umani e poter sbagliare. Tutto andrà per il meglio e avrete anche il bonus della coscienza a posto.