Ho spesso detto e ribadito che il lavoro del developer non può prescindere dallo studio continuo. Infatti, a meno che non stiate programmando software legacy in COBOL in qualche seminterrato bancario, il lavoro sarà in continua evoluzione, e dovrete stare al passo con la direzione che prenderà in futuro.
Il rischio altrimenti, è di restare ai box mentre gli altri corrono.
Il modo stesso di imparare l’informatica è cambiato durante la mia lunga carriera lavorativa: una volta era addirittura difficile procurarsi i libri per studiare linguaggi, oggi c’è internet.
La mole di dati da studiare è talmente grande che il saper discernere cosa studiare è diventato importante quanto studiare.
Il mio approccio è piuttosto basato sulla sperimentazione: se incontro un nuovo linguaggio o un framework, o un tool che reputo degno di attenzione, inizio ad usarlo brutalmente.
Immediatamente proverò un catastrofico senso di fallimento, quando avrò difficoltà a fare qualcosa di semplice che ho affrontato svariate volte in passato.
Poi prenderò confidenza con l’ambiente circostante e inizierò a pormi delle domande, e a cercare su internet le risposte rapidamente.
Google va benissimo: a volte uso anche YOU, che fornisce direttamente degli snippet nella risposta del motore: può velocizzare per ricerche semplici.
Questo metodo va molto bene con le questioni pratiche: per leggere teoria, o argomenti che non mi sono familiari come la programmazione, preferisco ancora il metodo tradizionale: libri ed ebook.
In ogni caso, qualsivoglia metodo e media usate per studiare, dal video su youtube alla sessione di codice, al libro, al mentoring, non perdete tempo e occasioni di farlo, il nostro lavoro è questo: programmare è l’arte della creazione, abbiamo la possibilità impossibile in molti lavori di far venire cose incredibili dal nulla.
La creazione merita impegno.