Sappiamo tutti molto bene che si vive una volta sola, ma quando consiglio a qualcuno di prendere in mano le redini della sua vita, mi trovo duramente contestato.
L’interlocutore diventa aggressivo: sfodera scuse.
Ha una famiglia lui, non può rischiare. Ha un lavoro a tempo indeterminato, tossico, schifoso, contro ai suoi principi, alle sue opinioni, fuori dai suoi sogni, ma è un lavoro sicuro, come cavolo fai a non capirlo tu? Come fai a dire che dovrebbe cercare di essere felice?
Ha un lavoro lui. Essere infelice ne fa parte.
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