In questi giorni stiamo tutti a parlare di metaversi e del nuovo logo brutto dell’azienda che ha cambiato nome recentemente.
Io ho una visione del metaverso più romantica di quella di un pollaio per boomer.
L’idea di realtà virtuale, di impersonificare un avatar, non sempre corrispondente a noi stessi, infatti, è tutt’altro che nuova.
C’è stato Second Life, diranno quelli più sul pezzo: per un periodo ha avuto fortuna e molte persone si sono fatte una seconda, una terza e una quarta vita su quella piattaforma.
Leggi tutto