Vent’anni fa usciva Windows ME, una delle peggiori creature di Microsoft, che non ha mai brillato in qualità, ma in quel caso si superò.
Ricordo in quel periodo che Apple, schiacciata dalla concorrenza e con un sistema operativo un po’ obsoleto, anche se molto più usabile di Windows, svoltò col rientro di Jobs e l’acquisizione di Next e OpenStep.
Linux iniziava a farsi largo nella nicchia degli appassionati, ma sul desktop ha sempre avuto grandi limitazioni, oggi solo parzialmente superate.
Quando installai Mac OSX in preview, fui preso dall’emozione. Finalmente un sistema Unix con un’interfaccia completa e intuitiva, e con tutta la reale potenza che i *nix danno a noi sviluppatori del software. Quartz poi dava una leggibilità e un comfort di lavoro senza precedenti.
Ma andiamo ancora più indietro per un momento: Il processore in voga era l’80286, gli HD da 20MB costavano come un’automobile.
A quel tempo lavoravo, ancora adolescente, per una nota software house di programmi di contabilità: la versione per commercialisti era un misto di COBOL, file di scripting e estrazioni statistiche in altri linguaggi.
Il sistema operativo era SCO Xenix, un Unix based prima comprato e distribuito da Microsoft in licenza OEM e poi passato ad altre mani.
Ma era un *nix, e come tale per noi sviluppatori era un paradiso. Non c’era paragone alcuno con i sistemi MS-DOS del periodo: si sviluppava professionalmente, non tanto lontani dai metodi attuali: mancava un Version Control System, non c’era internet (niente slack overflow!),si usavano editor come VI ed Emacs, ma il sistema era solido, consentiva il deploy di progetti complessi, e perfino di lavorare in team.
Col tempo mi allontanai seppur a malincuore dallo sviluppo su sistemi Unix, e il ritorno alle shell di Linux e di OSX non potè che farmi piacere e riappassionarmi all’argomento.
OSX mi tolse la “stanchezza” dello sviluppo e portai a casa tante grandi cose, programmando senza tregua progetti miei ed altrui.
Da allora OSX mi ha accompagnato nella stesura di codice per le piattaforme più disparate: controller industriali, chiavette usb per macchine da palestra, app per iPhone, piattaforme in spaghetti PHP, fino alle attuali piattaforme in nodeJS e altri mille tool.
Microsoft sta iniziando da poco a dare delle shell *nix like agli sviluppatori. Un ritardo imperdonabile, ma meglio tardi che mai.
Gli IDE Microsoft li ho sempre trovati ottimi: fin dal primo Visual C. Ma l’ambiente di sviluppo è sempre stato “rotto”, ostile, farraginoso.
Questi aneddoti a che servono? Vecchi ricordi di uno che è sul mercato da un sacco di tempo, ma che utilità hanno agli sviluppatori di ora?
Nessuno probabilmente, sappiate soltanto che, conoscere come si sono evolute le cose potrebbe darvi un’idea di come farle evolvere, meglio, nel vostro futuro di sviluppatori: si va verso cose eccitanti come Copilot di Github, la pair programming con AI, il salire ad un livello sempre più alto al punto che i linguaggi a basso livello come il C sono quasi dimenticati dallo sviluppatore comune, si va verso la fantascienza delle AI che sviluppano da sole.
Tranquilli: non resteremo disoccupati ancora per qualche anno, l’intuito e l’esperienza umana restano fondamentali. Posso consigliarvi però di non lasciare nel dimenticatoio le vostre esperienze, anche lontane, a me XENIX consentì un rapido approdo a Linux e OSX.
Fate buone esperienze.