Noi italiani, dai tempi dell’impero romano, abbiamo una insana passione sui dettagli dei processi.
Questa passione sfocia in un mostro: La burocrazia.
Per esempio misurare le performance del team, è cosa buona e giusta, ma se il processo per misurarle è esso stesso un freno per le performance, come spesso accade, abbiamo un problema.
Trovo che questa situazione si esplichi facilmente in un video di uno sketch del film “Vieni avanti cretino” con Lino Banfi.
Nello sketch, l’aggiunta di task di minimo impatto, conduce presto al caos. Questo può accadere anche nel nostro team, senza che ce ne accorgiamo inizialmente.
Quando aggiungiamo un task improduttivo ad un processo non stiamo facendo il bene dell’azienda. Certo farà piacere mostrare quanti numeri abbiamo raccolto alla prossima board, ma come manager dobbiamo fare di tutto per raccoglierli evitando un surplus di lavoro per il team.
Spesso è la nostra pigrizia gestionale a delegare task di misurazione al team che potremmo fare noi stessi, senza coinvolgere terzi, che hanno del lavoro da fare per il prodotto.
Il manager, senza addentrarsi nel micro-management, deve essere però il primo a sacrificarsi per il team. Il team deve lavorare sul prodotto quanto più possibile. Se una metrica va raccolta, è giusto farlo, ma senza rendere i processi del team una serie di fastidiosi microtask aggiunti per il nostro beneficio di misurazione.
E se saremo meno pigri e più diligenti in questo, il caos in azienda non si scatenerà.