Oggi in molte aziende accade una cosa del tutto straordinaria, che causa panico, necessità di planning improvvisi, controlli alla roadmap, verifiche, riunioni: è lunedì.
Mi sono chiesto tutta la vita perché questo accada: possibile non rendersi conto che è lunedì oltre 50 volte l’anno? Io ho perso il conto dei lunedì che ho vissuto. Non ne rammento molti di memorabili e da tramandare ai posteri.
Abbiamo una roadmap? Sì.
Abbiamo un backlog pieno di cose da fare? Sì
Non c’è niente da stravolgere, è un giorno come gli altri. Non c’è ragione di punirsi perché ci si è riposati nel weekend.
Questo atteggiamento del lunedì, su cui è lecito scherzare, causa però ansia in azienda.
Ognuno che ci lavora si crea delle aspettative su quanto di terribile accadrà, il lunedì prende un significato mitologico nella liturgia aziendale, non è più un giorno come gli altri, perché si deve avere ansia di lunedì, i manager sono ansiosi e la spargono ovunque a tutti i livelli.
Cosa si può fare per arginare il fenomeno? La risposta naturale è “non essere ansiosi” ma tra il dire e il fare…
Io credo sarebbe il caso di seguire però alcune semplici regole:
- Non fare riunioni, call, non previste in calendario se non rappresentano un’emergenza, un qualcosa su cui realmente riflettere, se non si ha ben chiaro il motivo per cui le si fa.
- Dove possibile ridurre l’ansia ai C-Level senza “trasmetterla in broadcast” a tutti.
- Evitare le odiose planning di lunedì mattina: che dovete fare di diverso dal consueto standup? C’è davvero bisogno di controllare come va la roadmap ogni settimana, di lunedì? Perché farlo tutti assieme? Ognuno può badare ai propri task, e se è preposto a farlo ad assegnarne: siamo adulti.
- Non togliere tempo al team di sviluppo con altre attività il Lunedì: ricordiamoci che la regola “di Venerdì non si rilascia” è sempre valida, quindi probabilmente il lunedì sarà il giorno giusto.
- Se qualcosa è andato male nel weekend, sistemare le cose, senza ansia e senza rimproverarsi di nulla.
Ed ora caffè e ansia: è lunedì.