Ognuno di noi, quando sviluppa software, gestisce un proprio team interiore.
Quello che in altri casi sarebbe probabilmente attribuibile ad una malattia mentale dissociativa, nel developer è vita lavorativa.
Diventa normale infatti, per esempio, interrogarti su cosa si aspetta il collega con cui ti interfacci maggiormente, del tuo codice e del tuo modo di interagire col suo.
E senza nemmeno rendertene conto, ci parli. Parli con l’immagine che hai del tuo collega. Non è veramente lui: è la tua simulazione mentale. Più sarà accurata e più vi troverete in sintonia a lavorare insieme.
Autocito una mia frase sull’argomento:
Il team interiore spesso è inconscio, a volte il developer si rende conto di possederne uno e lo rifugge con paura: sto impazzendo.
Come ogni altro aspetto del nostro io, il miglior modo di gestirlo è accettarlo. È una delle tante sfumature del nostro essere e non è niente di folle: semplicemente tendiamo a simulare e immaginare i comportamenti altrui.
Queste simulazioni vi aiuteranno anche nel rapporto autentico col team. Avrete vissuto già dozzine di domande, sarete in grado di rispondere e fare quelle più appropriate.
Quando farete carriera, se deciderete di passare al management, avrete paradossalmente già affrontato molti dei compiti necessari, nella vostra mente.
Non avrete certo imparato tutto, e dovrete fare esperienza, ma a qualcosa sarà servita la vostra presa di coscienza riguardo al vostro Team Interiore.
Non spaventatevi dunque alla scoperta del vostro team interiore, e anzi fatelo lavorare come una vera squadra per voi, migliorando le vostre performance.