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Il team interiore

Ognuno di noi, quando sviluppa software, gestisce un proprio team interiore.

Quello che in altri casi sarebbe probabilmente attribuibile ad una malattia mentale dissociativa, nel developer è vita lavorativa.

Diventa normale infatti, per esempio, interrogarti su cosa si aspetta il collega con cui ti interfacci maggiormente, del tuo codice e del tuo modo di interagire col suo.

E senza nemmeno rendertene conto, ci parli. Parli con l’immagine che hai del tuo collega. Non è veramente lui: è la tua simulazione mentale. Più sarà accurata e più vi troverete in sintonia a lavorare insieme.

Autocito una mia frase sull’argomento:

Quando ho una grossa difficoltà sul codice non è raro che ponga delle domande mentali al mio mentore di molti anni fa, senza attendermi una risposta che, invece, spesso arriva.

Ricardo Antonio Piana

Il team interiore spesso è inconscio, a volte il developer si rende conto di possederne uno e lo rifugge con paura: sto impazzendo.

Come ogni altro aspetto del nostro io, il miglior modo di gestirlo è accettarlo. È una delle tante sfumature del nostro essere e non è niente di folle: semplicemente tendiamo a simulare e immaginare i comportamenti altrui.

Queste simulazioni vi aiuteranno anche nel rapporto autentico col team. Avrete vissuto già dozzine di domande, sarete in grado di rispondere e fare quelle più appropriate.

Quando farete carriera, se deciderete di passare al management, avrete paradossalmente già affrontato molti dei compiti necessari, nella vostra mente.

Non avrete certo imparato tutto, e dovrete fare esperienza, ma a qualcosa sarà servita la vostra presa di coscienza riguardo al vostro Team Interiore.

Non spaventatevi dunque alla scoperta del vostro team interiore, e anzi fatelo lavorare come una vera squadra per voi, migliorando le vostre performance.

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