Pexels Photo 3778966

Career Path

Ultimamente si parla molto delle grandi dimissioni, della facilità con cui in ambito IT si cambia lavoro, leggo frasi ridicole sulla “fedeltà all’azienda” che una volta c’era e oggi non più.

Già: una volta non c’era internet, né LinkedIn per esempio. Non si poteva lavorare da remoto.

Ho parlato delle Le grandi dimissioni in passato: non tornerò sull’argomento. L’argomento di questo articolo è agli antipodi: come si tengono in azienda i professionisti? Come diminuire il turnover? Quali sono gli strumenti?

Una volta un simpatico imprenditore mi disse che non capiva tutti quei licenziamenti: aveva messo perfino la macchina del caffè in corridoio.

Uno degli strumenti che mi sento di consigliare non riguarda la caffeina, ma le prospettive di carriera degli impiegati.

Il career path è un percorso concordato tra management e lavoratore. Gli indica quali sono le sue prospettive future, al raggiungimento di serie di obiettivi in azienda.

Generalmente lo si considera normale quando si assume un manager: subito obiettivi, denaro, stock options, benefici vari vengono messi sul tavolo.

Si trascura però tutto questo quando si assume una figura meno dirigenziale. Uno junior appena uscito dall’università per esempio.

Il nostro junior così si formerà in azienda, diventerà bravo e, senza conoscere le proprie possibilità di carriera (nessuno gliel’ha dette) accetterà la prima offerta da developer che arriverà da un HR.

Forse se si sarà trovato molto bene con i colleghi cercherà di contrattare un upgrade superiore all’offerta ricevuta. Facendo poca contrattazione.

Immaginiamo invece che il nostro junior fin dai primi passi in azienda sappia tutto del suo futuro più prossimo.

Immaginiamo chr gli sia stato dato un documento con obiettivi di crescita aziendali e personali. Che siano previste ricompense, crescita professionale e formazione. Che l’azienda abbia un piano anche per la sua immagine e il suo Personal Branding.

Certo, magari l’offerta dell’hr di turno sarà comunque superiore, ma sarà comunque un salto verso l’ignoto: l’azienda attuale fornisce certezze di crescita, e anche la certezza che raggiunti gli obiettivi ci sarà un prossimo Career Path.

Un level up. In un certo senso anche una gamification della propria carriera professionale.

Ovviamente non basterà questo strumento se in azienda ci sarà un ambiente tossico o se i benefici in carriera saranno risibili.

Occorre lavorare su più fronti per ottenere una azienda felice e produttiva.

Però è un passo significativo. Fatelo.

Lascia un commento

Only people in my network can comment.