Ieri ho fatto un piccolo esperimento: un breve post del blog, praticamente privo di contenuti, teso alla polarizzazione di due categorie di frequentatori dei social abituali.
Il contenuto non meritava la fatica di fare clic e visitare il blog: eppure, grazie ad una headline degna dei quotidiani italiani, ha impennato le visite.
Ho parlato spesso di come i social sfruttino la Polarizzazione per i propri tornaconti: ho usato la stessa tattica per soddisfare una personale curiosità.
Per prima cosa ho scelto il target di riferimento, il mio è un blog tecnologico e quindi difficilmente potrei essere credibile con un titolo vax contro novax o di cronache di guerra.
Sono però un noto utilizzatore di prodotti Apple, molti mi definiscono un fanboy della mela, quindi mi è stato semplice trovare un fronte di polarizzazione affine al mio pubblico sui social network.
Ho preso uno dei temi ricorrenti all’uscita di ogni prodotto della mela: il costo eccessivo.
I meme a riguardo si sprecano:
Ho quindi scritto il mio useless post: I Mac costano troppo un titolo clickbait, una considerazione banale e via, si aprono le danze.
Il post ha raggiunto in breve il migliaio di visite: tante per il mio pubblico di riferimento e tutte provenienti dai social network.
Dubito che ne riceverà molte dai motori di ricerca, vista l’inutilità e la scarsità del contenuto.
Mi aspettavo sinceramente più commenti fuori luogo, di persone che non avevano letto il post, avrebbero migliorato di certo la reach dello stesso sui social, ma pare che la mia bolla sia dappertutto ben costruita e che i miei lettori prediligano la lettura al commento d’istinto.
Ogni giorno vedo blog e quotidiani online che usano soltanto questa tecnica. Inutili sprechi di storage e di banda.
Sarebbe fantastica una penalizzazione severa di comportamenti simili sui social, ma un social etico deve ancora venire.
Nel frattempo, viste le vanity metrics, dovrò impedire al mio subconscio di perorare questo modo di scrivere e portare visite fatue al mio blog di opinione.
Opinioni che ci tengo a condividere e discutere. A motivare ed anche a cambiare all’occorrenza.
Anche se a leggerle così sarete di meno.