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Polarizzazione

I social network hanno cercato, riuscendoci piuttosto bene, di rinchiudere tutti nella propria bolla. Tutti noi siamo polarizzati nelle nostre idee e difficilmente le cambiamo: se le avversa qualcuno è facile prendersela e bloccarlo, basta un clic.

D’altronde certe posizioni, per esempio i terrapiattisti, i no-vax, i complottisti ed altre forme di analfabetismo funzionale, sono impossibili da contrastare con il dialogo. Almeno per chi come me, si fonda sulla logica e la razionalità.

Le sfumature di tutto questo portano anche a problemi di etica personale, ho un esempio fresco fresco:

Ieri, sulla pagina Facebook di una masseria in cui ho sempre mangiato quintali di cibo, leggo un post, ammiccante verso il movimento no green pass. Pensando di non aver capito, l’incredulità spesso mi assale, leggo anche i commenti: un tripudio di analfabeti che plaudono e pochi sparuti vaccinati che si domandano il perché.

Cerco le risposte del gestore e vedo che è in linea no-vax.

Rifletto e penso se questa possa essere una mossa di marketing: il 70% della popolazione ha il green pass, facciamo un bel Covid Party da noi in masseria. Mi sembra illogica. Quindi devo credere che si tratta di un principio: il gestore è nella bolla no-vax e pensa di avere ragione.

Mi sorgono altri dubbi però: uno che non vuole sottostare al Green Pass imposto dallo stato, sottosterà all’HACCP? Magari non crede all’esistenza del virus e nemmeno all’esistenza del Clostridium botulinum.

Io la masseria in questione l’avevo nel cuore: ho una certa resistenza personale, il mio stomaco vuole ritornarci.

Rileggo i commenti, ed elimino il like alla pagina.

Non saranno le poche centinaia di euro che davo all’anno in cambio del cibo a far chiudere un esercizio commerciale: ma in un periodo già di crisi, con problemi per tutto il settore della ristorazione, siamo sicuri che polarizzare in quel modo la propria clientela sia giusto? Che non si rischi di ridurre ulteriormente la stessa?

La principale fonte di clienti nella ristorazione siciliana è il passaparola. Io finora avevo consigliato quell’esercizio a molte persone, non accadrà più.

Vale la pena?