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Cade a pezzi

Il social network più conosciuto peggiora ogni giorno: dopo essersi gradualmente trasformato in un ritrovo di boomer e di bot automatici, essersi degradato a luogo di aggressioni verbali per aumentare la reach dei post, adottando finte contromisure, mostra ora una decadenza strutturale: cade letteralmente a pezzi.

Ogni giorno leggo di bug irrisolti che tormentano l’esperienza degli utenti, di assistenza scarsa o inesistente, perfino sulle ADV che sono il core business del prodotto.

Zuck ha cambiato nome in meta al gruppo, quasi a tenere le distanze dal prodotto che gli sta dando tanti guai legali e non.

L’algoritmo che doveva aumentare incassi e successo della piattaforma, l’ha distrutta: la visibilità dei propri post non è garantita nemmeno ai propri contatti diretti. La timeline viene inondata di qualsiasi cosa sia polarizzante (ne scrissi in Polarizzazione), i link che portano all’esterno considerati il male da combattere.

Perfino le sponsorizzate, dopo la nota mossa di Apple sulla privacy, hanno perso valore.

La piattaforma è diventata un inferno che si basa più sulla mancanza di alternative che di funzionalità per trattenere l’utenza, i suoi demoni punitori sono delle AI che scandagliano i post: attenti a citare la fine di Maria Antonietta, potreste essere scambiati per terroristi.

Questa decadenza toglie spinta perfino ai detrattori: l’immagine del meccanismo intelligente e malvagio del docufilm The Social Dilemma è scomparsa, l’AI ha fagocitato sé stessa; non crea più FOMO, manda notifiche a caso, dimentica quelle davvero interessanti, le manda male su mobile e meglio su desktop, il mobile first dimenticato.

Per affezione, avendo visto comunque periodi migliori, i frequentatori continuano a postare qualcosa: il circolo di persone interessate è limitato ad una cerchia ristretta dei propri amici virtuali. Si raggiunge forse un cinquantesimo della platea che ci ha seguito, e non perché non ci sia interesse, semplicemente perché l’algoritmo centellina le risorse, nella speranza di scroccare un post sponsorizzato.

Molti utenti che creano contenuti di valore, hanno lasciato, proponendoli su canali diversi, tenendo il social al massimo come passatempo.

Purtroppo quando la situazione è catastrofica, recidere i rami secchi è l’unica alternativa. Immagino che presto il Re sarà nudo per tutti e la piattaforma tramonterà definitivamente.