Euno fu uno schiavo ribelle che diede un breve respiro di libertà alla Sicilia maltrattando i Romani e diventando Re per un breve periodo.
I romani poi si seccarono, sterminando e crucifiggendo i ribelli, imprigionando Euno e ripristinando la schiavitù.
Oggi per fortuna nel nostro patinato mondo occidentale la schiavitù è abolita è quasi dimenticata, ma questo non impedisce di pensare, porre le basi, e fare la rivoluzione.
Gli italiani, soprattutto quelli del Sud, emigrano da una vita: all’estero o al Nord, poco importa. si strappano dalle proprie famiglie, a volte con volontà, a volte mal sopportando la cosa.
Ognuno dovrebbe avere il diritto di lavorare e vivere dove desidera: senza costrizioni.
Non voglio paragonare tutto ciò alla situazione di Euno, ma l’uomo evolve e così le schiavitù seppur piccole tendono a ingigantirsi alla luce del diritto.
Come sapete sostengo con tutte le mie forze il South Working, il Full Remote Working, il nomadismo digitale. Certo nelle professioni che lo consentono: diffuse fare il carpentiere online, almeno per ora. La robotica forse un giorno…
Ho scritto qualche volta di South Working, di South Working a Catania e di problemi con I Torquemada del remote working
Penso che almeno nei settori che lo consentono il Full Remote Working debba essere un diritto inalienabile. Sviluppare software a casa propria, in riva ad una spiaggia, in cima ad una montagna o in un ufficio a Milano deve essere una scelta, non un obbligo.
Penso che essere costretti all’ufficio senza ragione, con regole brunettiane senza logica, sia un abuso: una schiavitù.
Per ottenere dovunque questo cambiamento, occorre lavorarci, farlo sentire, gridare e farsi riconoscere i propri diritti.
Sperando di evitare di morire alla Morgantina come il nostro ormai distante Euno.