Ieri su LinkedIn leggevo un interessante post condotto da Leonardo Dri, sull’infelice frase “Tutti utili, nessuno indispensabile” a cui ho risposto con un commento sul DNA aziendale:
Il mio pensiero sull’indispensabilità del singolo è diametralmente opposto alla frase di rito: quando qualcuno lascia l’azienda, l’azienda ha fallito.
L’azienda non è un ente astratto: siamo tutti noi, quando qualcuno ci lascia, e perfino quando arriva qualcuno, l’azienda sarà completamente differente. Immaginate un mostro a cinque teste che ne perde una: sarà un mostro diverso, forse sempre terrorizzante ma diverso.
Il suo compito di mostro lo svolgerà meglio o peggio? È una cosa che dobbiamo imparare assieme, non lo sappiamo in partenza: ogni cambiamento necessita di nuove sperimentazioni, nuove validazioni, nuove decisioni da prendere.
Personalmente evito i termini “utile” ed “indispensabile” e tendo a circondarmi di persone straordinarie. Sembra ad un occhio non allenato che queste debbano essere ricercate e che sia difficile trovarle, ma invece no: tutti possiamo essere straordinari.
Come possiamo esserlo? Con la squadra e la fiducia.
Quando in un’azienda i team fanno squadra coesa e tutti hanno fiducia in sé stessi e nella squadra, l’azienda diventa un organismo invincibile, l’evoluzione si compie e l’azienda si trasforma nella specie dominante.
Lavoriamo tutti verso questo obiettivo, e raggiungeremo le stelle.