Coordinare un team di sviluppo porta spesso all’errore comune, da parte del manager, di mettersi al centro come punto di riferimento per qualsiasi cosa.
Questa disponibilità è naturale e deve esserci, ma non deve diventare fonte di blocchi e rallentamenti.
I componenti del team tendono naturalmente a discutere col coordinatore per ogni dubbio che incontrano su disegno e descrizione del prodotto: questo può portare a situazioni d’attesa in cui lo sviluppo si ferma.
Gli sviluppatori sono i maggiori esperti del programma che stanno realizzando: il 90% delle volte sanno qual è la soluzione migliore al problema che si stanno ponendo: che sappiano di poter fare di testa loro è importante.
Mi è capitato raramente che la soluzione proposta dallo sviluppatore non fosse sufficiente a risolvere il problema, in genere si tratta di un miglioramento: quindi è bene favorire un modo di lavorare in cui le proposte diventano azioni immediate.
Il Full Remote Working di cui sono sostenitore, necessita per funzionare che tutte le parti in causa siano più indipendenti possibili: autonomia e fiducia devono essere un bene aziendale concreto.
Il metodo Agile ne guadagnerà: i task passeranno più agevolmente dal backlog a completati, le call di spiegazione saranno meno, il tempo di lavoro più produttivo, il senso di appartenenza e di fiducia reciproca maggiore.
Certamente si può incorrere in un errore: in tal caso si discuterà come risolvere e come affrontarlo. In ogni caso questo ci avrà fatto imparare qualcosa di nuovo.
Prendere decisioni per tutti per ogni dettaglio non ci insegnerà molto.
E voi come coordinate il vostro team di sviluppo?
Lo lasciate navigare a vele spiegate o state sempre al timone a correggere ogni cosa?